Sanfita è originario di Yingtan, Cina.
"In generale, nei miei lavori voglio parlare della razza umana, riflettendo sull'ambiente di vita degli esseri umani. Ho sempre pensato che non ci sia alcuna differenza tra gli esseri umani moderni e quelli di 7 milioni di anni fa: le nostre vite sono ancora basate su quei desideri primitivi, sulla comunicazione e sulla riproduzione. Siamo semplici come una farfalla, ma con nazioni, razze, competizione e guerra. Queste cose sono più che altro prodotte dall'inerzia; noi umani siamo come catene legate a una palla di piombo e non penso abbiamo la possibilità di fare cambiamenti. Non abbiamo dubbi, esistiamo e basta; non sappiamo nemmeno quale sia il significato dell'esistenza. In qualche modo, non abbiamo le qualifiche per la competizione ma combattiamo ugualmente l'uno contro l'altro. Trovo una forte componente ironica in questa cecità di base e ho voluto esprimere alcune di queste mie riflessioni nei miei lavori."
"Non so dire da dove provenga la mia estetica; raramente guardo il lavoro di altri artisti e non ho imitato consapevolmente nessuno. Di solito leggo libri di filosofia o vecchi fumetti, quindi credo che il mio lavoro sia solo una sorta di mio pensiero o un qualche impulso a esprimermi.
Credo che il mio lavoro sia sicuramente legato alla mia vita quotidiana, in quanto le emozioni e i pensieri che voglio esprimere provengono da lì. Il mio lavoro non ha alcun legame con la politica, che non mi attrae molto."
"Naturalmente nel mio lavoro si possono trovare alberi, montagne, prati, cieli azzurri e metalli arrugginiti; questi elementi derivano dalla mia vita in quanto vivevo vicino a una fabbrica. Vedevo queste cose ogni giorno. Il motivo per cui uso degli alieni come protagonisti nel mio lavoro è perchè voglio creare un mondo diverso che possa servire da confronto con il mondo umano in cui vivo. Voglio usare queste immagini per riflettere sugli gli eventi del nostro mondo. Quando creo, uso questi personaggi e queste immagini aliene come supporto per i miei sentimenti e i miei pensieri."
"La riflessione sulla religione è una delle mie principali fonti di ispirazione. I simboli del taoismo hanno una grande influenza su di me, come ad esempio il Taiji e i diagrammi Bagua. A mio avviso questi simboli sono molto interessanti, a differenza di altri simboli religiosi che derivano da oggetti reali - come ad esempio il sole e le croci. I simboli originali del taoismo provengono in un certo senso dal pensiero filosofico e scientifico, come ad esempio il simbolo del Tai Chi che deriva dall'idea taoista dell'equilibrio tra Yin e Yang. Il taoismo ha abbandonato la divinità e la laicità; non ha costruito vasi d'oro o fabbricato leggende e storie. Il taoismo ha creato il proprio percorso. Il simbolo del taoismo è un simbolo spirituale; non trasmette né divinità né fenomeni ma bensì una idea. Questa idea è distaccata dalla realtà, ma in un certo senso essa ritorna all'io umano. La ricerca del taoismo è la ricerca dell'io stesso e parallelamente la ricerca di un'umanità più complessa. Questo aspetto del Taoismo mi ha ispirato ad allontanarmi dalla grafica tradizionale e mi ha spinto a smettere di concentrarmi sulla mera espressione estetica. Ora cerco invece di usare il mio lavoro per esprimere una idea di io più concreta e complessa."
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