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Gabriela Fantato - Terra Magra

Ötzi: poesie da conservare è una rubrica di poesia curata da Luigi Cannillo. Ogni mese una proposta di lettura con un breve commento al testo. Il 19 settembre 1991 venne ritrovato in Val Senales (Trentino-Alto Adige) il corpo perfettamente conservato di un uomo risalente all'età del rame, ribattezzato poi Ötzi. Il clima all'interno del ghiacciaio in cui fu ritrovato permise una conservazione completa del suo corpo. Allo stesso modo, vogliamo intendere le poesie che proponiamo: corpi da conservare, al di là del fluire del tempo.





Numero dieci


Gabriela Fantato | da Terra magra, Il Convivio Editore, 2023




Possiamo considerare l’asse temporale che viviamo come continuità. Ma anche come un alternarsi tra criticità distruttive e spinta vitale. La poesia di Gabriela Fantato, nella quale convivono slanci e spigoli, è particolarmente adatta a manifestare tale alternanza. Questo dittico di poesie rappresenta solo in parte la complessità del libro da cui sono tratte; ma ne evidenzia un motivo importante: il rapporto tra memoria e futuro e, ancora di più, tra difficoltà contingenti e speranza: “C’è un gran salto da fare/ tra ora e quel domani/ per afferrare la gioia senza/ peso e misura,/ senza il silenzio che ci spezza/ canne al sole.”

Ci sono un ora e un dopo che, come una porta girevole, chiudono/aprono la seconda poesia. Se compiamo un passo indietro ci ritroviamo in tempi di smemoratezza nei quali comunque c’è un domani tutto da inventare e comunque già la proiezione del canto delle cicale verso la prossima estate, e, in conclusione, il compito dettato per il futuro: “Domani – una parola semplice/ tra le labbra, una parola per tenersi/ ancora un po’ stretti, dentro/ questo oblio dei giorni.”

Nella sua nota introduttiva alla raccolta Ivan Crico osserva: “Il poeta si interroga: «Chi raccoglierà le voci?», «Chi sarà il testimone?» […] Il raccoglitore di voci, il poeta, opera non per sé soltanto, ma soprattutto per chi verrà, e lavora per il “dopo”, ha il compito di testimoniare e tramandare ai posteri la catena di un canto offerto da una generazione all’altra, suoni antichi continuamente rimodulati  […]”

Nella dinamica interna a questo braccio di ferro tra criticità presenti e ipotesi di futuro sta il compito di testimonianza del poeta.  Nella poesia di Gabriela Fantato viene agita una dinamica ulteriore: una forma polifonica che coinvolge l’uso ricorrente del corsivo e dei rientri dei versi che contribuiscono a tenere viva la tensione tra i due poli, a renderla motivo conduttore e rimodulazione di quel canto di suoni antichi.

Con Gabriela Fantato si chiude la sequenza di autrici, iniziata con Gaia Giovagnoli e Silvia Patrizio, contraddistinta da originalità e varietà di scrittura e da valore intergenerazionale. Incidentalmente un fil blanc unisce come colore le loro poetiche. Qui il nero e il bianco (ricorrente in Fantato)  “sfocano/ nel grigio” ma sembrano destinati a riprendere le proprie identità opposte.

 

 

 

 

 

Poesie da Terra magra, Il Convivio Editore, 2023

 

  

Tempi di smemoratezza

 

 

Il tempo è già finito e noi

cerchiamo ancora fili

e ragnatele per disegnare

punti tra oggi e quel domani

tutto da inventare,

nel piatto le stesse speranze

con la tenacia di chi costruisce

muri su muri, sino a farsi

granello di un sasso.

 

Le cicale cantano la prossima estate

e noi affoghiamo lenti,

appesi a una linea tra tavolo

e piastrella, oltre il quadro

dove il nero e il bianco

                                     sfocano

nel grigio e il tempo si consuma

di rimandi tra ora e mai più

 

Domani – una parola semplice

tra le labbra, una parola per tenersi

ancora un po’ stretti, dentro

questo oblio dei giorni.

 

  

 

****

 

  

Come una speranza

 

 

C’è un senso liscio

in questa giostra vuota,

un rosso dentro le labbra

dove la pianta selvatica

cresce nonostante il secco

 

C’è una geometria

            - inedita

in questo tenersi

aggrappati al calendario.

 

C’è un gran salto da fare

tra ora e quel domani

per afferrare la gioia senza

peso e misura,

senza il silenzio che ci spezza

canne al sole.

 

Ora occorre andare avanti,

fare bottino

e salvare tutti i racconti,

                                          per il dopo.

 

 

 

Nota bio-bibliografica

  

Gabriela Fantato, critico e poeta. Le sue raccolte poetiche: Terra magra (Il Convivio Ed, 2023); La seconda voce (Transeuropa, 2018); L’estinzione del lupo (Empiria, 2012); A distanze minime (in “Nuovi poeti italiani 6”, Einaudi, 2012); The form of life, trad. E. Di Pasquale (Chelsea Editions, New York, 2012): Codice terrestre (La Vita Felice, 2008); Il tempo dovuto. Poesie  1996-2005 (editoria&spetttacolo, 2005); Northern Geography, trad. E. Di Pasquale (Gradiva Publications, New York, 2002); Moltitudine (in Settimo Quaderno di poesia italiana, Marcos y Marcos 2001): Enigma, (DIALOGOlibri, 2000); Fugando (Book, 1996). Ha curato con Luigi Cannillo La Biblioteca delle voci. Interviste a 25 poeti italiani (Joker, 2005), e diretto la rivista di poesia, arte e filosofia “La mosca di Milano”.

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