di Lorenzo Csontos
Questo articolo non vuole attribuirsi in alcun modo la paternità del concetto di parentela tra Rage Comics e Wojak, il quale è stato affrontato già numerose volte. Qui potrete trovare due articoli, tra i molti scritti a riguardo, uno in supporto e uno in sfavore della tesi dalla quale prende le mosse questo pezzo.
Rage Comics
L’anno è il 2009 e i Rage Comics sono al loro apice. Le piattaforme dei social media sono costellate dalle apparizioni di questi rozzi personaggi e dalle loro brevi vignette. Un formato semplice: una striscia composta solitamente da 4 sequenze narrative (i cosiddetti pannelli) con un finale ad effetto che condensa in un unico pannello la battuta vera e propria e l’apparizione del personaggio nella sua veste topica. Il nome Rage Comics è derivato dalla consuetudine con questi meme - considerato che la stragrande maggioranza di questi finiva inevitabilmente con una gigantesca incazzatura e un gigantesco FFFFFFFUUUUUUUUUUUU – anche se col passare del tempo è divenuto un termine ombrello per definire un sottogenere comico con le sue dinamiche e i suoi personaggi ben definiti.
Lentamente il soggetto di questi stati d’animo topici inizia a essere riconosciuto in Herp Derp (traducibile come Tonto Tonti) o nella sua controparte femminile, spesso sua fidanzata, Derpina. Le storielle rappresentate in questi meme sono comuni, semplici e solitamente autobiografiche. Nascendo all’interno del contesto dei Rage Comics, raccontano per la maggior parte momenti o piccole situazioni in cui l’OP (Original poster) è stato sfortunato, ingenuo, deluso e via dicendo. Per questo Le me, il protagonista del meme (sul quale si sovrappongono personaggio finzionale e autore reale), è un Derp o una Derpina: perché l’OP non vuole prendersi sul serio. Nel racconto del fatto reale l’autore è stato uno scemotto, vuole riderne e vuole che gli altri ne ridano per esorcizzare l’accaduto, per condividere un piccolo trauma sulle spalle delle persone che vi si riconosceranno e rideranno a loro volta.
L’universo dei Rage Comics è estremamente condivisibile: non fa concessioni a sfumature psicologiche e i suoi personaggi sono vere e proprie maschere che mimano scenette che sono quotidiane praticamente per chiunque abbia una connessione internet. I protagonisti di questi meme non hanno in sé una storia o un retroterra e possiedono lo stesso significato di una emoji in un qualsiasi messaggio.
Proseguendo su questa linea infatti si può notare come i personaggi dei Rage Comics abbiano una funzione meccanica rispetto all’intreccio e, nell’aspetto della creazione di una piccola narrazione finalizzata alla risata, convoglino un aspetto utilitaristico: Ognuno di quei tipi rappresenta infatti in un determinato contesto l’espediente narrativo più economico per far scattare un’immedesimazione e raggiungere lo scopo umoristico.
Wojak
All’interno della compagine di queste piccole vicende umane si può osservare, ad un certo punto, una crepa nella loro monolitica bidimensionalità. Stiamo parlando di Wojak, aka Feels guy. Il nome deriva, per un meccanismo simile a quello dei Rage Comics, dal meme che lo vede partecipe: tfw no gf (That feeling when no girlfriend). Quello di cui si fa portatore Wojak è un sentimento decisamente più complesso della solitudine di Forever Alone ma, soprattutto, molto meno divertente. Wojak è per sua natura un tipo neutro: senza colore, senza tratti specifici, perfetto per ricevere una declinazione di tipo identitario. La sua espressione è completamente neutra e proprio per questo è perfetta per proiettarvici i propri sentimenti e stati attuali. Il suo stesso nome alternativo, Feels guy, lo identifica come possibile collettore di ogni tipo di feeling o stato d’animo.
Quasi da subito, infatti, si è intuito che il template di riferimento per Wojak non era il blocco unico riguardante unicamente la particolare sensazione di solitudine e smarrimento che si prova quando non si ha un partner, piuttosto le molteplici sfumature e la coesistenza dei diversi sentimenti che si prova nei riguardi di qualsiasi situazione esistenziale: that feeling when.
La nota di malinconia che pervadeva la situazione iniziale in cui abbiamo conosciuto Wojak si riflette in uno dei primissimi meme derivati direttamente da questo, chiamato I wish I was at home, dove un personaggio col volto di Wojak si trova ad una festa in un angolo a pensare tra sé e sé. Come per i Rage Comics si assiste ad una proiezione da parte di un autore introverso e con difficoltà sociali in un personaggio che è la caricatura di sé, e la spocchia con la quale giustifica il proprio isolamento alla festa è talmente paradossale e caricaturale da renderlo un personaggio risibile. A differenza dall’autobiografismo dei Rage Comics, il quale punta sull’immedesimazione, qui si punta sulla straniazione e sull’accrescimento della distanza tra personaggio e autore per espletare la funzione esorcistica di questo tipo di espressione. La distanza accresciuta tra personaggio e autore ricade sempre nel meccanismo di sospensione della responsabilità che nei primitivi Rage Comics si aveva ammettendo di essere a volte degli sciocchi, mentre in questo caso ottiene ha caricando il personaggio in maniera talmente grottesca da trovarsi in una posizione di maggior successo al momento di comparare le proprie esperienze negative con quelle del personaggio.
Il fatto che il feel di cui Wojak è portatore sia indefinito e richieda contestualizzazione per continuare ad essere fecondo lo prova un’altra delle sue declinazioni, chiamata Country feels. Si tratta di versioni di Wojak sovrapposte a stereotipi riguardanti una precisa nazione. Curiosamente il significato ultimo di queste manifestazioni sembra essere di tipo globalistico ed esistenziale: modi diversi, stessi sentimenti indefiniti ma profondi. (si può confrontare la recente declinazione della Lo-fi girl from all the countries)
La Lore
Così come Derp si proponeva come contenitore vuoto ma a posteriori, Wojak a sua volta viene proposto come personaggio neutro (questa volta a priori) dal quale avviene una stemmazione degli altri personaggi. I personaggi nati da Wojak vengo chiamati Oomer e la loro diversificazione è dovuta alla necessità di rappresentare le diversità e lo scontro tra le varie generazioni. Facendo una cernita dei personaggi più rappresentativi si possono individuare i Boomer (con ovvio riferimento ai Baby Boomer), i Doomer (che farebbero da portavoce ai Millennials) e gli Zoomer (ovvero i rappresentanti della Gen. Z).
Una prima grande differenza rilevabile tra Rage Comics e l’universo Wojak è proprio la questione generazionale. I primi, nella loro semplicità, erano condivisibili da chiunque a prescindere dalle condizioni esterne e oltretutto è necessario sottolineare che l’utilizzo intensivo dei social network da parte delle masse era ancora lontano, così come lo sviluppo di una precisa netiquette. In poche parole, si potrebbe dire che a un mondo virtuale in costruzione corrispondono prodotti tendenzialmente semplici e lineari[1].
Per quanto riguarda i meme generatisi da Wojak invece, la sensazione di inadeguatezza esistenziale che li aveva contraddistinti dal loro inizio si riversa con immediatezza nella satira generazionale. L’adolescente che rideva dei Rage Comics insieme a tutti adesso è un giovane nei suoi vent’anni, nativo digitale, conscio del peso che internet ha avuto nella sua crescita e nella sua vita. Questa consapevolezza lo porta a riconoscersi quasi unicamente nelle persone che possono dire lo stesso; è infastidito dall’ottimismo dei Boomer e guarda con sufficienza alla superficialità degli Zoomer, mentre a sua volta oscilla tra l’autocommiserazione e l’indulgenza verso di sé. Senza dubbio questi tipi di meme sono manifestazioni molto più complesse delle precedenti; così come molto più articolato, profondo e complesso è il mondo di internet. Il magma originario che riempiva i social network si è sedimentato e stratificato e i vari strati non si percepiscono se non in maniera caricaturale e distante.
Un’altra importante differenza riscontrabile è la seguente, i personaggi dell’universo dei Rage Comics sono bidimensionali o piatti, mentre quelli derivati da Wojak sono tridimensionali o “a tutto tondo”. Nei Rage Comics le maschere, oltre alla loro tipizzazione visuale, reiteravano anche i loro significati come personaggi all’interno degli stessi meme. Le loro tradizione era esplicita e autoconclusa. I personaggi della serie di Wojak hanno una tradizione pregressa che li modifica di volta in volta e i loro rapporti parentelari sono intuibili ma non sono più espliciti all’interno di una stessa vignetta o serie di vignette. I Wojaks sono personaggi a tutto tondo perché intrecciano tra di loro relazioni contradditorie come quelle umane. Per quanto riguarda la rilevanza narratologica, i personaggi della serie dei Wojak cessano di essere unicamente degli espedienti, il loro scopo diretto non è più unicamente far ridere e le regole che governano i loro comportamenti sono simili a quelle che governano quelli umani. Per quanto siano stereotipati e altamente tipizzati verso una direzione specifica, chi li mette in scena è in grado di trascendere facilmente questa specificità senza incorrere nello straniamento del lettore.
Per terminare è utile sottolineare come si possa anche notare una differenza di punto di vista. Nei Rage comics per la grande maggioranza dei casi si ha una focalizzazione zero: il creatore del meme esplicita i pensieri e le azioni dei personaggi corredandole di giudizi più o meno espliciti. Il punto di vista dell’autore è idealmente, come dicevamo prima, quello di un Derp o una Derpina, quindi simpatetico col mondo della classe media occidentale che rappresenta. A questa condizione di base nei meme del mondo di Wojak viene introdotta la variabile generazionale, scatenando un avvitamento nel punto di vista che tende con un forte momento alla focalizzazione interna. Il mondo dei meme di Wojak è il mondo finzionale del personaggio del Doomer che attraverso i propri occhi analizza e interpreta la realtà, questo anche quando non è il protagonista del singolo meme.
Wojak Rapsodia
Nonostante le differenze le maschere che i personaggi rappresentano in entrambi i macro-filoni; invariabilmente intrattengono tra di loro lo stesso tipo di relazioni nei Rage Comics come all’interno della lore di Wojak: derp e derpine, doomer e doomer girl, chad e virgin, sojak e yes chad etc. etc.
Questi personaggi vivono in uno stato di completa assenza di autorialità che governi le loro evoluzioni. La loro tradizione è affidata ai singoli innovatori che lentamente la trasformano. Si può trarre un paragone con le saghe orali e le tradizioni rapsodiche di ogni popolo, le quali innestano su materiali preesistenti o si avvalgono di nuovi arrangiamenti di vecchi materiali per generare nuove narrazioni. Il senso di questo metodo è unicamente quello dell’immedesimazione e del riconoscimento dell’uditorio come dipolo dell’asse autore/pubblico: a tempi e luoghi diversi corrispondono storie simili ma mai uguali. La differenza tra la tradizione orale e quella dei meme sta nel fatto che nei secondi ognuno è in ogni istante autore e spettatore. Questi personaggi finzionali infatti sono il prodotto in origine di una persona specifica, ma entrano nel consesso dei meme (vengono alla vita) unicamente quando vengono ricontestualizzati, perdendo qualsiasi legame con la propria paternità. Sono il prodotto di una mente alveare, capace di estrarre un unico output da milioni di input.
Qual è il senso della ricomparsa di questi personaggi in connessione con l’assenza di autorialità? Si potrebbe ritrovare un antecedente storico ancora più calzante delle saghe orali per la comprensione della pratica riguardante i meme. Prendendo in esame la commedia d’arte del XVI sec. potremmo infatti ritrovare moltissime delle caratteristiche formali che caratterizzano i meme descritti precedentemente: assenza di testi definiti e improvvisazioni, dunque assenza di autorialità in senso stretto (condizione avvalorata dalle frequentissime stesure a più mani dei drammi dell’epoca, notabilmente quelli shakespeariani); personaggi e maschere fisse, relazioni codificate tra i vari personaggi, formularità nelle espressioni e nelle situazioni. Questa trama a maglie larghe ma ben definita è ciò che ha permesso l’evoluzione e la sopravvivenza del dramma stesso e dei suoi personaggi principali in tutta Europa nell’arco temporale di due secoli. Singolare è anche la loro interazione col mondo reale, con il loro strabordare nelle maschere di carnevale.
Per quanto riguarda l’obiezione dell’assenza di parentela tra Rage Comics e Wojaks basata sull’assenza di una lore dei primi e sulla differenza tra le maniere di concepire l’umorismo all’interno dei due macro-insiemi basterà pensare al fatto che nonostante gli esseri umani vivano si muovano e agiscano in modi e contesti diversi dalle scimmie, questo non ci impedisce di riconoscere in loro i nostri progenitori; così come le differenze tra lo Zanni della commedia dell’arte italiana e il Pierrot della commedia francese non ci impediscono di stabilire un rapporto di parentela (se non di filiazione diretta) tra l’uno e l’altro.
[1] Per un approfondimento parallelo riguardante la biologia cfr: Grassé, P.-P., “Dal semplice al complesso. Evoluzione progressiva, evoluzione regressiva” In Grassé, P.-P., L’evoluzione del vivente (1973), pagg. 31-52, Adelphi, Milano, 1979.
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